SVE, l'esperienza di un volontario AVIS a Costanza (Romania)
Da AVIS SOS, n.2, 2017
Dalle Marche in Romania per conoscere nuovi significati del dono
di Boris Zuccon
Proprio la Romania sarà la destinazione della primissima “avventura” di SVE – Servizio Volontario Europeo promossa da AVIS Nazionale in collaborazione con Avis Regionale Lombardia. Protagonista di questa esperienza sarà Marco Bianchi, ventisettenne originario di Filottrano (AN), da anni attivo nella nostra Associazione e attualmente segretario della sua sede Comunale, componente del Consiglio provinciale, coordinatore della Consulta giovani provinciale e membro della Consulta giovani regionale e nazionale.
Da giugno a ottobre Marco vivrà a Costanza, più grande porto romeno dove ha sede Adapto, organizzazione non governativa impegnata in differenti ambiti come l’inclusione dei giovani disabili, la promozione dell’uguaglianza, del rispetto delle differenze individuali, nonché la realizzazione di scambi con associazioni di volontariato straniere. A tale proposito, la sinergia nata negli ultimi anni con Avis Regionale Lombardia ha già permesso a due volontari romeni di svolgere progetti di SVE nel nostro Paese e ora, per la prima volta, porterà un giovane italiano a vivere un’esperienza intensa e davvero unica in Romania.
Per conoscere le aspettative e le ragioni che hanno spinto Marco a candidarsi, lo abbiamo incontrato a margine della nostra 81^ Assemblea generale di Milano.
Marco, perché la decisione di partecipare alle selezioni, mollare tutto e partire per la Romania?
Ho sempre desiderato trasferirmi per un breve periodo all’estero, per entrare a stretto contatto con realtà diverse da quella italiana e ho pensato che tale proposta potesse fare al caso mio. Sono, infatti, curioso di conoscere più da vicino questo Paese che, sul fronte del volontariato e in particolare della donazione di sangue, deve sensibilizzare ancora molto la popolazione. Il tema della disabilità, inoltre, mi sta molto a cuore ed è stato al centro di un forum giovani che ho contribuito a organizzare lo scorso anno con la Consulta Giovani dell’Avis Provinciale di Ancona. In Romania parteciperò anche a una serie di incontri nelle scuole, dove potrò interagire gli studenti locali e potrò, quindi, avvicinarmi al loro mondo, alle loro aspettative, alla loro visione della società, del futuro, della solidarietà e della generosità. Concetti, questi, che saranno affrontati anche con Horia Bugner e la sua “Fundatia Donatorilor Benevoli de Sange”.
Parlaci di quest’ultimo progetto. Più precisamente, che cosa farai?
Il programma di attività prevede anche alcune trasferte a Bucarest. Qui potrò conoscere la struttura organizzativa e le attività svolte dai nostri “colleghi” romeni e avrò modo di valutare, assieme a Horia e agli altri volontari, l’introduzione di nuove strategie comunicative e strumenti operativi. Sarà bello confrontarsi con loro, sperimentare metodi e tecniche di promozione diversi da quelle a cui sono abituato e, dall’altro lato, mettere a disposizione tutte le competenze che ho appreso in AVIS. Sarà un percorso umano e formativo molto stimolante, che mi permetterà di comprendere meglio le caratteristiche di una società, quella romena, che ha peculiarità, problematiche e criticità molto distanti dalle nostre. Si tratta, in conclusione, di una bellissima sfida che non vedo l’ora di cominciare e affrontare con lo spirito che ha sempre contraddistinto il mio impegno nel volontariato: la consapevolezza, cioè, che un gesto altruistico è fonte di arricchimento non solo per gli altri, ma anche e soprattutto per me stesso.